Di nuovo di fronte al foglio bianco per scrivere del quotidiano, per lanciare un messaggio con il desiderio che qualcuno lo legga e, anche solo per qualche istante, si ritrovi. Non si riesce ad uscire da questa crisi, sembra che l'ingordigia, la disonestà abbiano avuto il sopravvento su tutto. Il malaffare abbia fagocitato ogni cosa buona che esisteva, che il buon senso abbia lasciato la galassia. I furbi e disonesti si sono infiltrati tra le sue pieghe e hanno conquistato i punti cardine della società e, come cellule tumorali si sono moltiplicati e infettato i suoi organi, sino a che sfinita e ridotta alla fame, non ha ceduto le armi, inginocchiandosi difronte allo strapotere che questi hanno raggiunto.
Ma non è ancora morta.
Troppo evidenti le storture, troppo evidente l'arroganza di chi ha accumulato ricchezze e potere e li usa a suo piacimento giocando con la vita delle persone. Difficile astenersi quando per ritorsione si lasciano a casa dal lavoro 19 persone, quando si affligge con l'incertezza le loro 19 famiglie. Palesi i giochi della finanza per divorare ogni liquido e imporre nuove tasse. Da condannare l'indifferenza e complicità della politica che si astiene dall'agire per contenere questo strapotere.
Fortuna qualcosa si muove, oggi ho firmato per il referendum per la cancellazione delle norme che abolivano l'articolo 18.
